Progettazione e certificazione delle linee vita
Le linee vita sono sistemi di sicurezza (anticaduta) che sono fabbricate secondo la normativa armonizzata europea UNI EN 795:2012. La normativa UNI 11578:2015 NON è armonizzata, nonostante ciò, alcuni fabbricanti la utilizzano ugualmente per produrre i sistemi anticaduta, sebbene le normative armonizzate siano sempre da preferirsi poiché integrano i sistemi prodotti in UE.
Ai fini della sicurezza poco cambia tra le due norme.
Gli ancoraggi ed i supporti in carpenteria delle linee vita sono considerati a tutti gli effetti delle strutture e come tali devono essere progettate e approvate con le opportune verifiche, tramite relazione di calcolo, da professionisti abilitati: ingegneri o architetti.
Essi devono predisporre idonee verifiche locali e globali dell’intero sistema. Nella analisi devono tenere conto delle ipotesi di calcolo e devono rimuovere i dubbi eventuali con prove di carico da cui eventualmente dedurre le eventuali curve di flessione\carico per verificare di anno in anno il sistema. (comparazione carichi flessioni)
Devono essere correttamente valutati gli effetti provocati dal sistema sulla struttura su cui vengono fissati, poiché le linee vita producono forze di notevole entità.
Il progettista/certificatore dovrà quindi predisporre idonea progettazione ed effettuare calcoli seguendo le normative per la progettazione di strutture in calcestruzzo (DPR 380/2001) o in acciaio (Eurocodice 3).
IL FASCICOLO DI CERTIFICAZIONE DELLA LINEA VITA DOVRÀ QUINDI CONTENERE
Ad opera del fabbricante:
- Manuale d’uso e installazione del sistema fornito
- Certificato di omologazione e conformità del sistema anticaduta. È necessario che i prodotti forniti siano stati testati e certificati da
- laboratori notificati che abbiano realizzato prove sia sui singoli componenti sia sul sistema nel suo complesso.
- Elenco dei componenti forniti.
- Manuale tecnico del sistema con diagrammi delle tensioni che il sistema scarica sul fabbricato o supporto.
Ad opera del progettista:
- Disegno distributivo del sistema con identificazione degli ancoraggi, dei pendoli di caduta, delle aree accessibili e degli accessi (elaborato in formato A3 per ragioni di comodità). Per la Regione Piemonte redatto ai sensi del DPGR 6/R:2016 con ETC (Elaborato tecnico della copertura).
- Indicazione della presenza o meno di carpenterie speciali (appositamente realizzate) per il fissaggio dei sistemi (progetto per calcolo e verifica ai sensi del punto 5.5.4 di EN 795:2012).
- Progetto di installazione (con disegni) tenendo conto dei carichi derivanti dalla linea vita, che la struttura su cui è ancorata dovrà essere in grado di sopportare.
- Relazione di calcolo per la verifica dei sistemi di fissaggio.
- Indicazione della provenienza dei materiali.
- Schede tecniche dei sistemi.
Ad opera del progettista:
- Dichiarazione di corretta installazione, effettuata seguendo le indicazioni contenute nel manuale di installazione fornito dal produttore e le indicazioni del progettista del sistema anticaduta.
- Schede dei materiali utilizzati (ad es. bullonerie, tasselli, resine epossidiche, ecc.)
Ad opera del progettista:
- Prove di carico su tutti i componenti per la validazione delle ipotesi di progetto; tali prove sono valide solamente se si utilizzano dinamometrie ed accelerometri omologati e tarati annualmente da laboratori notificati. La prova di carico (solitamente effettuata in modo non distruttivo: PND) deve essere atta a confermare le ipotesi di calcolo; essa restituirà le derivate elastiche che tracceranno le condizioni di verifica annuale l’anno successivo (tabella delle pressoflessioni eventuali per sistemi su cls).
N.B.: prove effettuate a 500 kgf sono solamente effettuate per la verifica della tenuta ad estrazione del tasselli e nulla hanno a che vedere con le idoneità di portata. - Verifica del serraggio di tutta la bulloneria con chiave dinamometrica omologata.
- Scheda di procedura operativa, meglio se redatta con l’ausilio di documentazione fotografica.
- Consigli sui DPI necessari per l’utilizzo dei sistemi.
- Assegnazione di un codice univoco per l’identificazione del singolo sistema anticaduta.
(Generalmente il certificatore finale ed il progettista coincidono)